Considerando di dover chiedere in prestito ogni cosa che si usa si è portati verso una scelta più mirata delle cose che si possiedono, e all’eliminazione di molti oggetti poco sostenibili. Difficilmente si chiede in prestito una cosa che non si usa, o il cui uso è anti economico; e con maggiore difficoltà ancora si chiede in prestito un oggetto ‘usa e getta’.
venerdì 31 agosto 2012
Acqua passata
Anche a Rio de Jeneiro, lo scorso giugno, l'acqua non poteva che essere protagonista.
Il tema è stato ripreso dal Ministro Clini, nel corso del convegno 'Ambiente: dallo sfruttamento alla tutela' che si è tenuto nell'ambito del Meeting di Rimini.
Il video completo al link
http://www.meetingrimini.org/default.asp?id=991&tipo=12&idm=508
lunedì 30 luglio 2012
Il bisogno della natura
Natura e ambiente potrebbero vivere senza l'uomo?
Essendone parte, le sopravvivenze sono collegate
giovedì 5 luglio 2012
Audit del sistema di controllo per i prodotti biologici
Pubblicata la relazione della Corte dei Conti Europea realtiva ai controlli sui prodotti biologici.
Il mercato dei prodotti biologici dipende fortemente dalla fiducia dei consumatori. Per tale ragione, la normativa UE è stata elaborata allo scopo di garantire ai consumatori che, quando acquistano un prodotto etichettato come “biologico”, esso lo sia realmente. Il sistema di controlli stabilito dalla normativa mira a verificare e certificare che ogni operatore all’interno della filiera del biologico applichi correttamente le norme relative alla produzione biologica. La Corte ha svolto un audit sull’attuazione della normativa UE applicabile a questo sistema di controlli. Per ottenere un sufficiente grado di garanzia riguardo all’efficace funzionamento del sistema e tutelare la fiducia dei consumatori, occorre correggere le debolozze individuate dalla Corte sia a livello della Commissione europea che negli Stati membri.
Il documento completo all'indirizzo:
http://eca.europa.eu/portal/pls/portal/docs/1/15230755.PDF
domenica 22 aprile 2012
Rapporto Energia Ambiente
Alle sua presentazione, il commissario Enea ha precisato che con questo Rapporto l'ENEA intende fornire un punto di riferimento per tutto il settore energetico del Paese, contribuendo alla definizione della politica energetica nazionale attraverso l'elaborazione di analisi e scenari utili per il decisore politico. Da questi scenari emerge l'esigenza prioritaria di ridurre la dipendenza energetica dall'estero effettuando scelte strategiche nel settore energetico orientate alla green economy, che richiedono un processo di trasformazione tecnologica, peraltro già in atto. E' necessario puntare sulla diversificazione delle fonti, su una maggiore diffusione delle rinnovabili, sul potenziamento delle infrastrutture e di un sistema di smart grids, sull'incentivazione dell'efficienza energetica e sul risparmio di energia nel settore residenziale e industriale. Efficienza energetica, fonti rinnovabili e sviluppo delle reti rappresentano pertanto gli strumenti chiave per ridurre le emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi europei per l'attuazione di un processo di decarbonizzione del sistema energetico ed economico.
Il compendio del rapporto all’indirizzo: http://www.enea.it/it/produzione-scientifica/pdf-volumi/v2012compendiorea2009-2010.pdf
domenica 29 gennaio 2012
Il progetto Certcost: cosa sarà della certificazione biologica?
E’ terminata la fase centrale del progetto Certcost, che valuta cosa causi la confusione e i costi aggiuntivi che si verificano nel settore del biologico e come questi aspetti possono essere evitati tanto dai consumatori quanto dai produttori.
“Il nostro obiettivo e individuare metodologie che consentano di migliorare il sistema europeo di certificazione grazie allo sviluppo di una sua maggiore comprensibilita, ad esempio svolgendo ricerche sulla percezione dei consumatori nei confronti di tale sistema”, ha dichiarato Stephan Dabbert, coordinatore di progetto e docente all’università di Hohenheim.
Dettagli sul progetto e sulle sue conclusioni sono riportate sul sito www.certcost.org
Progetto analogo era già stato fatto con la certificazione degli edifici.
Ma è difficile pensare che il progetto di una certificazione unica a livello europeo sia realmente un valore aggiunto per gli stakeholders: la certificazione non è solo una fotografia o un referto, e nemmeno un numero. Il senso di fiducia non si crea per decreto.
“Il nostro obiettivo e individuare metodologie che consentano di migliorare il sistema europeo di certificazione grazie allo sviluppo di una sua maggiore comprensibilita, ad esempio svolgendo ricerche sulla percezione dei consumatori nei confronti di tale sistema”, ha dichiarato Stephan Dabbert, coordinatore di progetto e docente all’università di Hohenheim.
Dettagli sul progetto e sulle sue conclusioni sono riportate sul sito www.certcost.org
Progetto analogo era già stato fatto con la certificazione degli edifici.
Ma è difficile pensare che il progetto di una certificazione unica a livello europeo sia realmente un valore aggiunto per gli stakeholders: la certificazione non è solo una fotografia o un referto, e nemmeno un numero. Il senso di fiducia non si crea per decreto.
venerdì 30 dicembre 2011
Affrontare il problema della copertura del suolo
Un recente studio (Overview of best practices for limiting soil sealing ormitigating its effects in EU-27, Environment Agency Austria) mostra che fra il 1990 e il 2006 il consumo di terra nell’Unione europea e aumentato in media di almeno 1.000 km2 ogni anno, la meta dei quali e stata coperta con asfalto o calcestruzzo e usata per costruire edifici, centri commerciali, strade e parcheggi. Le cifre sono ancora più elevate se si tiene conto della significativa quantità di terreno che non viene presa in considerazione a causa di sistemi di indagine a bassa risoluzione.
Il 2011 è stato designato dalla Commissione Europea ‘Anno della copertura del suolo’, con l’intento di fare conoscere il valore della terra su cui camminiamo.
E’ stato istituito un gruppo di esperti per elaborare ≪linee guida sulla copertura≫.
Il gruppo presenterà incentivi per riutilizzare la terra di siti già usati in precedenza al posto della terra vergine e suggerirà strategie per migliorare la pianificazione dello spazio sia a livello regionale che a livello locale. Le linee guida considereranno l’uso di materiali di copertura permeabili e sottolineeranno l’esigenza di una maggiore protezione per i terreni agricoli in generale.
Il 2011 è ormai finito. Siamo in attesa divedere i risultati di questo lavoro.
Il 2011 è stato designato dalla Commissione Europea ‘Anno della copertura del suolo’, con l’intento di fare conoscere il valore della terra su cui camminiamo.
E’ stato istituito un gruppo di esperti per elaborare ≪linee guida sulla copertura≫.
Il gruppo presenterà incentivi per riutilizzare la terra di siti già usati in precedenza al posto della terra vergine e suggerirà strategie per migliorare la pianificazione dello spazio sia a livello regionale che a livello locale. Le linee guida considereranno l’uso di materiali di copertura permeabili e sottolineeranno l’esigenza di una maggiore protezione per i terreni agricoli in generale.
Il 2011 è ormai finito. Siamo in attesa divedere i risultati di questo lavoro.
giovedì 8 dicembre 2011
Obiettivi Europa 2015
Il primo degli 8 Obiettivi per il 2015 era quello di eliminare la povertà e la fame nel mondo, dimezzando tra il 1990 e il 2015 la percentuale di persone il cui reddito è inferiore a 1 dollaro USA al giorno.
Il primo degli 8 Obiettivi per il 2015 era quello di eliminare la povertà e la fame nel mondo, dimezzando tra il 1990 e il 2015 la percentuale di persone il cui reddito è inferiore a 1 dollaro USA al giorno.
Dopo la giornata nazionale della colletta alimentare, svolta a fine novembre, è rimasto il desiderio di non sprecare più nulla, andandosi così a collegare con il settimo obiettivo, assicurare la sostenibilità ambientale. La formulazione di questo obiettivo è però poco concreta, e prevede di integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali.
E se si partisse anche sola dalla frutta, facendo marmellata con quella avanzata?
Farsi la marmellata, chiedendo al commerciante di comprare la frutta che viene scartata per sole ragioni estetiche, che quindi si può comprare a basso costo e che molto probabilmente verrebbe distrutta. E’ un semplice modo per coniugare la sana alimentazione con una pratica virtuosa. E fare la marmellata può anche diventare una occasione per trovarsi con altre persone, un momento in cui stare insieme.
Il primo degli 8 Obiettivi per il 2015 era quello di eliminare la povertà e la fame nel mondo, dimezzando tra il 1990 e il 2015 la percentuale di persone il cui reddito è inferiore a 1 dollaro USA al giorno.
Dopo la giornata nazionale della colletta alimentare, svolta a fine novembre, è rimasto il desiderio di non sprecare più nulla, andandosi così a collegare con il settimo obiettivo, assicurare la sostenibilità ambientale. La formulazione di questo obiettivo è però poco concreta, e prevede di integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali.
E se si partisse anche sola dalla frutta, facendo marmellata con quella avanzata?
Farsi la marmellata, chiedendo al commerciante di comprare la frutta che viene scartata per sole ragioni estetiche, che quindi si può comprare a basso costo e che molto probabilmente verrebbe distrutta. E’ un semplice modo per coniugare la sana alimentazione con una pratica virtuosa. E fare la marmellata può anche diventare una occasione per trovarsi con altre persone, un momento in cui stare insieme.
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