venerdì 30 dicembre 2011

Affrontare il problema della copertura del suolo

Un recente studio (Overview of best practices for limiting soil sealing ormitigating its effects in EU-27, Environment Agency Austria) mostra che fra il 1990 e il 2006 il consumo di terra nell’Unione europea e aumentato in media di almeno 1.000 km2 ogni anno, la meta dei quali e stata coperta con asfalto o calcestruzzo e usata per costruire edifici, centri commerciali, strade e parcheggi. Le cifre sono ancora più elevate se si tiene conto della significativa quantità di terreno che non viene presa in considerazione a causa di sistemi di indagine a bassa risoluzione.
Il 2011 è stato designato dalla Commissione Europea ‘Anno della copertura del suolo’, con l’intento di fare conoscere il valore della terra su cui camminiamo.
E’ stato istituito un gruppo di esperti per elaborare ≪linee guida sulla copertura≫.
Il gruppo presenterà incentivi per riutilizzare la terra di siti già usati in precedenza al posto della terra vergine e suggerirà strategie per migliorare la pianificazione dello spazio sia a livello regionale che a livello locale. Le linee guida considereranno l’uso di materiali di copertura permeabili e sottolineeranno l’esigenza di una maggiore protezione per i terreni agricoli in generale.
Il 2011 è ormai finito. Siamo in attesa divedere i risultati di questo lavoro.

giovedì 8 dicembre 2011

Obiettivi Europa 2015

Il primo degli 8 Obiettivi per il 2015 era quello di eliminare la povertà e la fame nel mondo, dimezzando tra il 1990 e il 2015 la percentuale di persone il cui reddito è inferiore a 1 dollaro USA al giorno.
Il primo degli 8 Obiettivi per il 2015 era quello di eliminare la povertà e la fame nel mondo, dimezzando tra il 1990 e il 2015 la percentuale di persone il cui reddito è inferiore a 1 dollaro USA al giorno.
Dopo la giornata nazionale della colletta alimentare, svolta a fine novembre, è rimasto il desiderio di non sprecare più nulla, andandosi così a collegare con il settimo obiettivo, assicurare la sostenibilità ambientale. La formulazione di questo obiettivo è però poco concreta, e prevede di integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali.
E se si partisse anche sola dalla frutta, facendo marmellata con quella avanzata?
Farsi la marmellata, chiedendo al commerciante di comprare la frutta che viene scartata per sole ragioni estetiche, che quindi si può comprare a basso costo e che molto probabilmente verrebbe distrutta. E’ un semplice modo per coniugare la sana alimentazione con una pratica virtuosa. E fare la marmellata può anche diventare una occasione per trovarsi con altre persone, un momento in cui stare insieme.