domenica 29 maggio 2011

Fiori recisi

Difficile vedere una cosa bella e non desiderare di possederla.
Sembra insito nella natura umana: essendo attratti da ciò che è bello, lo si vuole per se. Potrebbe trattarsi un meccanismo ancestrale che aiuta la nostra sopravvivenza, una sorta di istinto.
Più la bellezza è evidente, più il desiderio preme per ottenerne il possesso, il godimento.
Questa dinamica si può riscontrare in ogni ambito dell’agire umano, e condiziona il comportamento nel confronto dei beni con cui si interagisce.
I fiori sono una manifestazione della bellezza che la natura ci offre spontaneamente. Una seduzione semplice, immediata, che coinvolge tutti i sensi. La vista, attratta dalla semplicità e dall’armonia delle forme e dei colori, il tatto, che vuole investigare la magica materia costituente, tanto da doverlo avvicinare alle labbra, per consentire all’olfatto di catturare la freschezza dell’aroma. E poi sentire aprire la porta delle emozioni, rivivere momenti trascorsi, riascoltare voci, rivedere luoghi e persone. Tutte cose che sono proprie, appartengono, fanno battere il cuore. E allora si inizia a guardare diversamente il fiore, la mano non si muove solo più per avvicinarlo a sé, ma per prenderlo, per strapparlo.

1 commento:

  1. Consiglio un libro che ho trovato su internet, mi ha incuriosito e l'ho appena finito di leggere. Il titolo è "Less is More... Sorella Luna". Tratta anche di queste tematiche in modo originale. Ho letto anche questa interessante intervista all'autore: http://www.landroideminimalista.com/2011/04/less-is-more-sorella-luna-intervista.html
    Complimenti per i temi che trattate.
    Saluti.

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